Anche io come Antonio farò la figura della fanatica....ma è così lo ammetto ù.u
Hybrid Theory è il primo album in studio dei Linkin Park, pubblicato nel 2000.
È stato il disco d'esordio più venduto del 21° secolo, con 20 milioni di copie all'attivo. È anche ritenuto il più di successo del genere nu metal.
La musica di Hybrid Theory è il risultato dell’unione di molti stili e ispirazioni differenti. Il cantato di Chester è influenzato da Depeche Mode e Stone Temple Pilots, nonostante i riff e la tecnica del chitarrista Brad Delson siano più ispirati a Deftones, Guns N’ Roses, Smiths e U2. Il rapping di Mike Shinoda, presente in ben sette tracce, si rifà molto ai Roots. Come già accennato, i testi parlano dei problemi con cui Chester ha dovuto fare i conti durante l’infanzia e l’adolescenza: violenze sessuali, eccessivo e costante abuso di droga e alcol, il divorzio dei suoi genitori, isolamento, delusioni e fallite relazioni sociali.
Dall’album vengono estratti quattro singoli. “One Step Closer”, la traccia numero 2 dell’album e il primo singolo, è caratterizzata da un introduzione, composta da riff di chitarra e percussioni elettroniche, che sfocia poi in un pezzo di chitarre pesanti e distorte e una batteria aggressiva. È famosa per la famigerata frase “Shut up when I talking to you” (“Zitto quando ti parlo”), urlata da Chester nella canzone. Il secondo singolo fu “Crawling”. Il testo è incentrato sull’abuso sessuale subito da Chester – la violenza fisica, la difficoltà di dirlo a qualcuno, e la conseguente perdita di autostima. Tutto ciò è confermato nel video musicale, in cui una ragazza viene violentata dal padre e la si può vedere all’inizio del video con molti lividi.
“Papercut”, il terzo singolo, parla della paranoia. Il video musicale mostra la band che suona il pezzo in un salone elegante vicino a una stanza buia, sulle pareti della quale sono scritte le parole della canzone. Nel video sono presenti anche elementi soprannaturali e inquietanti, realizzati con gli effetti speciali, come ad esempio l’“allungamento” delle dita di Shinoda e lo “scioglimento” della faccia di Rob Bourdon.
Il quarto e ultimo singolo estratto dall’album è “In the End”, caratterizzata da un riff di pianoforte ideato da Shinoda. Il video musicale venne girato nelle varie pause durante l’Ozzfest del 2001, e diretto da Nathan “Karma” Cox e il DJ Joseph Hahn, che sarebbe poi diventato il regista di molti successivi video dei Linkin Park. Lo sfondo è stato filmato nel deserto della California, ma i ciak veri e propri hanno avuto luogo in uno studio, che permise ad Hahn e Cox di installare dei tubi d’acqua sul soffitto. Lo scopo che avevano era quello di inzuppare la band in una delle scene. Il video vinse il premio come Best Rock Video agli MTV Video Music Awards del 2002.
Un’altra canzone rilasciata dall’album è “Points of Authority”, che però non è mai uscita come singolo. È stato comunque girato un video, contenuto nel primo DVD della band, Frat Party at the Pankake Festival. Il batterista Rob Bourdon, circa la composizione della canzone, dichiarò: “Brad scrisse questi riff di chitarra, poi tornò a casa. Mike decise di dividerli in diverse parti e riarrangiarli al computer.” Riguardo la canzone, Delson elogiò l’abilità di Shinoda, descrivendolo come un “genio”.
Le recensioni dell’album furono molto contrastanti. Alcuni critici ebbero impressioni positive: Stephanie Dickison di PopMatters dichiarò che la band era “di gran lunga più complessa e talentuosa di certe boy band hard rock”, aggiungendo che “loro continueranno ad affascinare e sfidare i suoni standard della musica.” Sputnikmusic descrisse Hybrid Theory “un chiaro album mainstream all’alba del nuovo secolo, e per buone ragioni”, e diede all’album tre stelle su cinque. Robert Christgau del Village Voice scrisse che “gli adulti non hanno idea di cosa provano i ragazzi arrabbiati” e diede all’album due stelle più una menzione d’onore, citando “Papercut” e “Points of Authority” i vette più alte dell’album. Jenny Eliscu di Rolling Stone commentò che Hybrid Theory “sprigiona tanta potenza quanto quella dei Limp Bizkit o dei Korn”, e lo definì un album che “riflette la frustrazione della vita”.
Altre critiche, sconsigliarono l’album. Sputnikmusic, dopo aver inizialmente apprezzato l’album, dichiarò che “Hybrid Theory ha degli evidenti inconvenienti.” Il sito descrisse i riff di chitarra di Brad Delson “spesso insulsi e non originali” e aggiunse che “manca varietà [nell’album]”. William Ruhlmann di All Music Guide disse che “i Linkin Park hanno uno stile già stracotto” e chiamò “One Step Closer” “un tipico sforzo”, riferendosi al ritornello della canzone.